lunedì 7 novembre 2016

Il fotogramma

Ciao! Qualcuno di voi ha mai sentito la parola "fotogramma"? Se non lo sapete ve lo spiego io! Per fotogramma si intende un'immagine fatta all'interno di una camera oscura, senza l'utilizzo di una macchina fotografica. Vi starete chiedendo: "E quindi cosa dobbiamo usare?" Ecco qua tutto l'occorrente:
  • camera oscura; 
  • carta fotosensibile; 
  • luce giallo-verde; 
  • sviluppo;
  • arresto; 
  • fissaggio;
  • tre vaschette;
  • tre pinze;
  • oggetti a scelta.
Dopo aver versato tutti i liquidi in ogni vaschetta potete partire con il laboratorio vero e proprio. Posizionate degli oggetti che desiderate su un foglio di carta fotosensibile (io, Federica e Antonela abbiamo usato: orologio, penna, righello, cover, orecchino a spirale, forbici) ed esponeteli a un fascio di luce per circa 1 secondo. Spostando gli oggetti non noterete nessuna traccia, quindi inserite il foglio nella vaschetta dello sviluppo e agitatela lievemente. Ciò serve per notare la trasformazione dei sali d'argento (trafitti dalla luce) in argento metallico. Diventeranno scure solo le zone non coperte dagli oggetti perché sarà già partito il processo di annerimento. Con l'aiuto di una pinza estraete l'immagine quando lo sfondo diventa nero, e immergetela nell'arresto. Nelle parti non coperte dagli oggetti, questo passaggio servirà per bloccare l'azione dello sviluppo, nelle altre parti sarà nullo. Sempre togliendo la foto attraverso una pinza, mettetela nel fissaggio per sciogliere i sali d'argento non esposti alla luce, rendendo così l'immagine inalterabile. Infine non dimenticatevi di risciacquarla sotto acqua corrente! 
Il mio risultato ho pensato di chiamarlo "lampi di tranquillità".

Lampi di tranquillità

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